La nostra giornata più triste è arrivata.

Non abbiamo più Giovanna, il nostro dono più grande.

È toccato a me dire ai soci del mio club e a tanti altri quello che non avrei mai voluto: è arrivata la giornata più triste.

Paolo, Danilo e Silvia non hanno più il loro dono più grande, Giovanna Gattola.

D’ora in poi Giovanna sarà fra di noi solo nei nostri cuori, ha lasciato questo mondo per quello che pochi come lei hanno meritato.

È vero, dovremmo nascondere tutte le lacrime: Giovanna vive la parte bella dell’esistenza, dove nulla possono più né dolore, né amarezza, né sofferenza.

Dovremmo pensare alla sua esistenza e non alla nostra come lei d’altronde ha fatto sempre.

Pensare? Noi? Noi siamo soltanto uomini, l’animo, il cuore non obbediscono mai a quello che scegliamo: il vuoto di essere rimasti soli pesa troppo perché la vita è separazione, sì, anche questo, separazione.

Dovrei essere retorico ricordando la madre, la moglie, la donna, la Lions che è stata?

Non me la sento, andrei contro la sua indole e sarei inadeguato; io sono solo uno dei tanti a cui ha voluto bene, il bene quello vero, a me e a tutti i miei cari.

Non è il momento di elencare gli atti vi una vita, non è il momento dello stile, delle citazioni, non è il momento neanche delle parole, è il momento della consapevolezza del limite che l’esistenza pone alle vite di tutti. La nostra mente, vanto anzi vanagloria di troppi cosa sa dire? Nulla, perché è più impegnata ad ingannare (gli altri e noi stessi) che a capire. A distogliere, a “guardare dall’altra parte” più che ad usare il breve tempo che abbiamo per vedere anche con il cuore, che è molto, molto meno ingannabile della “pregiata mente”.Non ho visto mai Giovanna guardare con timore al domani, malgrado i non pochi affanni e malanni che l’età fatalmente reclama, non l’ho mai vista timorosa di fronte alla fine della vita.

Questo di Giovanna mi sento di ricordare, che come gli spiriti migliori ha dato alla consapevolezza della fine il solo compito di ridimensionare tutto il vano del vivere, dedicando ogni respiro solo a ciò che conta.

Ha vissuto senza temere quello che tutti temono: l’ignoto, il soffrire e la separazione dai cari che comporta lasciare la vita.

Grazie di tutto, Giovanna